Il 2023 si sta confermando un’annata a due facce con alcuni mesi di una brillantezza assoluta ed altri decisamente mediocri, complici anche le notevoli crisi internazionali che creano ansie e dubbi negli operatori. Alla fine finora il saldo sulla maggioranza dei mercati è positivo ma la performance si è concentrata essenzialmente nei mesi gennaio-febbraio e maggio-luglio. Il fatto di rimanere investiti in questi casi è fondamentale perché pensare di azzeccare il market timing, come viene chiamata la capacità di entrare nei mesi giusti e uscirne nei mesi sbagliati, è davvero improbabile, se non impossibile. Un esempio particolarmente virtuoso di quello che scrivo è rappresentato dai PIR in 5 anni totalmente investiti sull’azionario i sottoscrittori stanno portando a casa il 40% nonostante la Borsa italiana non sia stata tra le più brillanti in questo arco di tempo.
Occorre quindi un’idea forte, una strategia che faccia funzionare i portafogli.
La settimana scorsa sono stato ad un corso di aggiornamento EFPA per mantenere i miei requisiti come ESG Advisor e il tema era analizzare e approfondire quanto sta accadendo nel nostro vivere quotidiano con l’intelligenza artificiale.
L’intervento più interessante è stato quello di Goldman Sachs che ha individuato tre aree irreversibili che genereranno costi negli Stati e quindi potenzialmente più inflazione:
– Crescita demografica e invecchiamento della popolazione: Nel mondo sviluppato si fanno sempre meno figli e i Governi devono stanziare nuovi servizi per far fronte ad una società che cambia. Ma anche nel mondo meno sviluppato i Governi a forte crescita demografica devono investire per creare nuovi posti di lavoro
– Transizione energetica/ecologica: famiglie, imprese e governi spendono e investono ogni anno per adeguare i livelli di sviluppo alle necessità climatiche, anche perché i costi del cambiamento climatico sarebbero molto più alti per riparare i danni di breve e lungo termine derivanti dall’aumento della temperatura stimato a oggi intorno ai 2.5° sulla superficie terrestre mentre si cerca di mantenerlo entro l’1.5%
– Deglobalizzazione: dal Covid alle crisi internazionali un aspetto di politica economica sta diventando sempre più evidente, ovvero i Governi Occidentali stanno richiamando in casa molte produzioni che si erano spostate nei Paesi Terzi per il costo della manodopera.
Tutti questi elementi generano e genereranno spese per i governi e quindi potenzialmente più inflazione quindi possiamo dimenticare i tassi a 0 cui ci eravamo abituati dal 2008 in poi.
Costi in parte compensati dall’avvento dell’intelligenza artificiale e dalla crescita tecnologica sempre più insite nella nostra vita quotidiana e che tra gli altri hanno l’effetto di abbattere i costi produttivi dei beni.
Tutto negativo? Assolutamente no!
Dando un’altra lettura ai tre Megatrend irreversibili appena descritti, possiamo anche definirli come un’ineguagliabile opportunità di guadagno che deve caratterizzare i portafogli.
Essermi specializzato come ESG Advisor non è stato solo un modo per dare sviluppo alle mie predisposizioni personali visto che studio le dinamiche dello sviluppo sostenibile dal 1991 ma anche affrontare le capacità degli strumenti finanziari di guadagnare dalla Transizione ecologica, per comprendere bene dove vanno a investire i “Sustainable water” i “Global Enviromental Opportunities” o i “Clean energy”
Analizzare la crescita demografica e le tipologie di beni e servizi consumati mi ha portato a inserire praticamente in tutti i portafogli elementi come “Demographics” “sustainable consumer” , “Global Brands” e altri nomi sicuramente noti ai miei clienti.
Il fenomeno della deglobalizzazione può essere davvero affrontato solo se i costi produttivi scendono e quindi non può che essere legato al fenomeno della digitalizzazione e della transizione tecnologica ed è cosi che nei miei portafogli, fondi che parlano di”artificial intelligence” o “digital economy” “Robotics” non sono solo satellitari o ciliegine sulla torta ma fanno parte integrante della strategia che mi porta a direzionare i portafogli verso la direzione inevitabile che ha preso la nostra vita e le nostre performance a prescindere da quelle che saranno le situazioni politiche contingenti.
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